Al Pitti Uomo – la più importante rassegna internazionale di abbigliamento maschile – la lounge di Monsieur è, ormai, diventata un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’eleganza e del ben vestire.
E per noi de L’Avvocato, alla nostra prima esperienza al Pitti Uomo, è stata un’occasione di confronto e dibattito su alcuni dei temi a noi più cari: l’artigianato e il made in Italy.
Quest’anno, infatti, la lounge di Monsieur era ispirata alle creazioni di Mariano Rubinacci e intendeva celebrare il valore del know how sartoriale, facendo capire la vera essenza del “su misura”.
Salendo al primo piano delle Costruzioni Lorenesi, siamo stati accolti dagli arredi firmati di Vittorio Hodara, fondatore e patron della milanese Hodara art designer, che ha curato quest’anno la veste estetica dello spazio Monsieur, dai profumi inebrianti delle colonie della celebre barberia napoletana Boellis e da una degustazione di due vini dell’azienda maremmana, L’Apparita: San Michele n. 3 Poggio L’Apparita rosato 2013 (un fine Sangiovese in purezza) e San Michele di Poggio L’Apparita 2009 (un rosso cinque vitigni dato da Sangiovese al 75%, Merlot e Syrah al 10%, Petit Verdot e Cabernet Sauvignon al 2,5%). A guidare gli appassionati c’erano Cristina Ropolo, colei che segue la produzione nell’azienda vinicola di famiglia, e l’esperta di Spirito diVino Claudia Bondi.
Circondati da tanta ricercatezza italiana, abbiamo poi assistito alla proiezione di “54 Hours of Rubinacci“, un documentario prodotto da Aleksandar Djordjevic, dedicato al lavoro sartoriale di Mariano Rubinacci che, per la realizzazione di un abito, impiega appunto 54 ore di lavoro.
Il filmato ci ha mostrato tutte le fasi di creazione di un abito Rubinacci, dalla scelta del tessuto e della fodera, passando per il taglio e la prima prova, fino alla consegna al fortunato acquirente; il tutto cadenzato da brevi interviste a Mariano e Luca Rubinacci (padre e figlio), che hanno voluto comunicare la loro idea di stile e di eleganza.
Ad accendere il dibattito al termine della proiezione, gli interventi di Giancarlo Maresca e Franz Botré di Monsieur, che ha molto insistito sul concetto di “eleganza pertinente”: perché in fondo l’eleganza non può mai prescindere dal modo di sentire di ciascuno.