IL GIARDINO SI VESTE COSÌ

TAVOLO QUADRATO VILLAGE AMPLIABILE (1.800 EURO), PIANO GIREVOLE TWIST IN TEAK (315 EURO), POLTRONCINA IMPERMEABILE AMBRA IN TEAK (290 EURO), ETHIMO (WWW.ETHIMO.IT)

GIACCA SAHARIANA (2MILA EURO) E GILET (500 EURO) REALIZZATI A MANO IN LINO IRLANDESE, CAMICIA IN COTONE E LINO CUCITA A MANO (180 EURO), SPILLA IN LAPISLAZZULI E ORO (580 EURO) , SARTORIA DAL CUORE (WWW.SARTORIADALCUORE.COM)
Che sia all’italiana o zen, in un parco o in un terrazzo,
ospita momenti di convivialità e va vissuto indossando tessuti di carattere con i colori della stagione. Senza mai cedere agli eccessi per non tradire l’arte dell’accoglienza
di Giancarlo Maresca – styling di Valentina Ceriani

COLLEZIONE CUBE DI ETHIMO, DIVANO CON MODULO CENTRALE IN FIBRA ETWICK CON FINITURA RUVIDA (490 EURO) MODULO ANGOLO (595 EURO). POLTRONA (690 EURO) TUTTI CON CUSCINO SEDUTA COMPRESO; OMBRELLONE CLASSIC CON PALO CENTRALE IN LEGNO, CARRUCOLA CON APERTURA E CHIUSURA, TELI DISPONIBILI IN QUATTRO COLORI, ETHIMO (DA 540 EURO)
- PANTALONI IN GABARDINE LIBERTADOR TINTO IN PEZZA CON LAVAGGIO A PIETRE, ROY ROGER’S (164 EURO, WWW.ROYROGERS.IT)
- TELO DA MARE BRIONI (416 EURO, WWW.BRIONI.COM)
- COSTUME MOOREA CON STAMPA POLPO, CINTURA ELASTICA, VILEBREQUIN (168 EURO, US.VILEBREQUIN.COM)
- CINTURA IN ALLIGATORE AMERICANO SATINE’, FIBBIA IN OTTONE CON FINITURA PALLADIO LUCIDO, TARDINI (690 EURO, WWW.TARDINI-ACCESSORIES.IT)
- CAMICIA 12 PASSAGGI A MANO, 100% COTONE, VINCENZO DI RUGGERO (245 EURO, WWW.VINCENZODIRUGGERO.COM)
- MOCASSINO DRIVING IN VITELLO DAINO, CAR SHOE (295 EURO, WWW.CARSHOE.COM)
- ESPADRILLAS IN TELA DI COTONE, CON DETTAGLI IN PELLE, SUOLA IN CORDA, HERMES (355 EURO, WWW.HERMES.COM)
Un uomo, oltre ai vestiti, indossa tutto ciò che ne compone l’immagine e la vita.
Indossa la professione, la condizione sociale, l’automobile, ognuna in maniera personale perché lo stile, esemplare o meno che sia, è un’impronta che tutti lasciamo in tutto. Tra le cose che meno si pensa si possano indossare c’è la casa, un rapporto complesso che comporta le due attività in cui il gusto raggiunge il massimo della definizione: la prima è arredare, che significa scegliere e combinare i vestiti della casa; la seconda è abitare, il modo con cui utilizziamo quegli abiti, ovvero li indossiamo. L’arredamento si evolve con noi e diventa un diario, proprio come un guardaroba, solo che non può nascondere nulla e quindi deve vietare l’ingresso a ciò che non è in armonia ed espellere ciò che non lo è più. Con questo articolo inizia un ciclo in cui parleremo, ambiente per ambiente, della casa del Monsieur. Cominceremo con gli spazi esterni, punto in cui casa e natura si incontrano. Rappresentano l’occasione per riordinare il mondo, sebbene su piccola scala, in modo che le sue forze sembrino metterci al centro, come se per noi e da noi fossero nate e controllate. Lo sforzo concettuale di quest’impresa è tale che ai giardini si sono dedicate menti raffinatissime, raggiungendo i più alti gradi dell’arte. Un giardino suscita emozioni e ne conserva la memoria, tanto che la parola ricorre in frasi idiomatiche e metafore letterarie per introdurre concetti di serenità, luce, vita, speranza. Il giardino all’italiana, erede nobilissimo della sensibilità ellenica, gioca sulle proporzioni e sulla geometria; è caratterizzato da un approccio intellettuale simbolico e solenne, la cui enigmatica sintesi è il labirinto centrale che ne caratterizza i più grandi e tipici esempi. I giardini orientali sono iperboli. La cultura giapponese, l’unica che contempli e cerchi la perfezione anche nelle cose umane, utilizza la concentrazione di piccoli giardini per rendere più evidente quella che quotidianamente ci circonda. Il giardino zen, lirico e astratto, arriva addirittura a cantare le armonie segrete della natura direttamente nella lingua del cosmo, che è il silenzio. Per servirsi della potenza di questi modelli non c’è bisogno di possedere un palazzo con ettari di parco, basta un terrazzo in cui farla emergere grazie a piccoli, intensi spunti. Il giardino sta al terrazzo come la caccia sta al tiro
al volo: utilizzano lo stesso strumento, ma una è immersione e l’altro precisione. In ogni caso curarli è curare se stessi, per il semplice motivo che in essi sono presenti vite che dipendono da noi e con le quali si stabilisce un’immedesimazione irrealizzabile con gli oggetti inanimati.
In un giardino la necessità di arredi aumenta man mano che ci si avvicina alla casa, ma come sempre bisogna vigilare sulla loro densità e qualità. Un giardino non è mai finito, ma non per questo vi si può aggiungere quel che capita. Alcune donne subiscono il fascino perverso del dondolo, che un uomo non può non ritenere una manifestazione diabolica. La sua attenzione sarà rivolta al forno per le pizze, sicché queste cose diventano marcatori di territorio la cui presenza rivela, soprattutto a chi la abita, chi prende le decisioni in casa. La vegetazione è la protagonista attorno al quale si muovono le comparse, ovvero gli arredi, non viceversa. Senza un rigoglio di verde che crei una scenografia, anche lo spazio esterno più riccamente arredato non è affatto un terrazzo, ma solo una bella stanza cui mancano due o tre muri e il soffitto. Un terrazzo si basa su quinte sempreverdi che servono da schermature per suddividere o proteggere i vari angoli e da fondali per le piante decisamente ornamentali. Re del terrazzo sono gli agrumi in vaso, cui recentemente si sono aggiunti innesti di frutti antichi come mele cotogne o renette, che fioriscono e fruttificano direttamente dalle parti legnose offrendo effetti spettacolari e un gusto intensissimo. L’altro posto d’onore va riservato alle regine, le rose, che a un certo livello non possono mancare. Sempre interessanti le edere ricadenti, delle quali non abusare. Nell’effondere profumo nulla batte il rincospermum, o falso gelsomino. Infaticabili generatori di colore sono invece i gerani, da quelli comuni all’imperiale e dai ricadenti all’odoroso, che ha il fogliame più bello. Chi non rinunci al sapore di qualcosa che abbia coltivato personalmente può creare in poco spazio una spettacolare piramide partendo da un vaso quadrato o tondo da 60 cm, cui sovrapporne uno da 40 e uno da 20. Dagli anelli esterni, rimasti liberi, farà fuoriuscire fragole in una scintillante cascata di verde e di rosso. Lavorando all’esterno si può inoltre godere del raro privilegio di utilizzare capi e tessuti della campagna o delle colonie nel contesto più giusto, l’unico che può estrarne i significati più profondi. Sia per lavorare sia per passeggiare sul terreno e sull’erba, le scarpe saranno in vitello lucido.

DALLA COLLEZIONE COSTES DI ETHIMO, POLTRONA (940 EURO), DIVANO TRE POSTI (1650 EURO, CUSCINI SEDUTA E SCHIENALE COMPRESI) TAVOLINO IN TEAK CON FINITURA DECAPATA (430 EURO)
- GIACCA ORAZIO LUCIANO LA VERA SARTORIA NAPOLETANA IN 100% LINO, BOTTONI IN CORNO, DOPPIA IMPUNTURA A MANO, TASCHINO A BARCHETTA, REVERS BOMBATI (2MILA EURO, 2.800 L’ABITO, WWW.LAVERASARTORIANAPOLETANA.IT)
- PANTOFOLA IN VITELLO SCAMOSCIATO CON RICAMO, A TESTONI (365 EURO, WWW.TESTONI.COM)
- POLO 100% COTONE PIQUET GRIGIO MELANGE, KITON (670 EURO, WWW.KITON.IT)
- PANTALONE CON TASCHE LATERALI, STILE CASUAL E TAGLIO SARTORIALE, KITON (690 EURO, WWW.KITON.IT)
- GIACCA ROADSTER VILLA D’ESTE IN LOTUS FLOWER, LORO PIANA (7.900 EURO, WWW.LOROPIANA.COM)
- GIACCA IN COTONE SEERSUKER, INTERAMENTE SFODERATA E PRIVA DI OGNI INTERNO, REVERS A LANCIA, A UN PETTO CON TRE BOTTONI PUNTATI A DUE, SCIAMAT (2.900 EURO, WWW.SCIAMAT.COM)
- CAMICIA TINTA IN CAPO OLD IN TESSUTO OXFORD, XACUS (95 EURO CIRCA, WWW.XACUS.COM)
- CRAVATTA IN SETA, HERMES (150 EURO, WWW.HERMES.COM)
- PANTALONI IN LINO TINTO IN CAPO, BRUNELLO CUCINELLI (398 EURO CIRCA, WWW.BRUNELLOCUCINELLI.COM)
Osservate i nobili inglesi, specialmente i reali, e vedrete che in simili occasioni hanno sempre delle brogue, in particolare derby, mai calzature scamosciate come vediamo talvolta anche sui campi di polo, dove certe sensibilità dovrebbero essere intimamente condivise. Vestire è il miglior modo che abbiamo per celebrare qualsiasi cosa, non solo un matrimonio. Se diamo importanza al giardino dovremmo anche rispettarne le divinità tutelari. Nel profondo dei boschi regna l’austera Diana, ma lì dove la natura non è vergine e inflessibile come lei abitano ninfe e fauni. Entità passionali, che nei giardini ispirano indumenti ricchi di sentimento come la flanella, i grandi cardati scozzesi, o in estate i drill inglesi, i piquet di cotone alla francese, i madras dal sapore d’India. Un terrazzo non è abbastanza vasto da avere angoli che possano celare simili misteri, ma la sua atmosfera è comunque abbastanza eloquente da indirizzarci verso tessuti che abbiano carattere e colore. Solo un illetterato della bellezza riceverebbe in esterno col grigio, o con le scarpe nere. Via libera ai maglioni di lana o di filo, ai cashmere pastello, ai canvas. Meglio un denim sulle poltroncine di velluto della Scala che una grisaglia su quelle in rattan del terrazzo.

TAVOLO RETTANGOLARE CRONOS IN TEAK CON BASE SCULTURA (2.200 EURO), POLTRONCINA AMBRA CON BRACCIOLI (290 EURO) E SEDIA IMPILABILE (270 EURO) AMBRA IN TAK, TUTTO ETHIMO.
- GIACCA IN JERSEY DECOSTRUITA, SARTORIA LATORRE (399 EURO, WWW.SARTORIALATORRE.IT)
- SNEAKER IN PELLE SFODERATA, LACCI ED ETICHETTA IN CUOIO, FONDO IN CAUCCIU’ NATURALE TRASPARENTE, SANTONI (255 EURO, SANTONISHOES.COM)
- CRAVATTA REALIZZATA A MANO IN TWILL DI SETA, FANTASIA A MICRODISEGNI, E. MARINELLA (100 EURO, WWW.MARINELLANAPOLI.IT)
- CAPPELLO IN FINISSIMA PANAMA CUENCA, TOTALMENTE ARTIGIANALE, SBIANCATO, BARBISIO (270 EURO, WWW.BARBISIO.IT)
E che dire degli attrezzi? Tra metallo e legno, lame e flaconi, c’è mezzo armamentario dell’immaginazione maschile, dal meccano al piccolo chimico. Non meno gratificante frequentare il proprio terrazzo come ospite di se stesso, sorseggiando un aperitivo e abbandonandosi alle fantasie più puerili, fiori della nostra immaginazione che dovremmo coltivare con una cura almeno pari a quella che dedichiamo a piante parassite come l’orgoglio. Venendo agli oggetti di arredo, è bene partire dai vasi, che devono essere adeguati stilisticamente al contesto e proporzionati rispetto all’ambiente e al tipo di piante che dovranno ospitare. In fase di progettazione si sarà già fatto in modo da emarginare la caldaia dalle zone nevralgiche e valorizzare invece l’auspicabile lavandino, facendone quasi una fontana. Il padrone di casa penserà per prima cosa ad arredare l’angolo destinato al tabacco. Le sedute saranno ampie, il tavolino basso se predisposto per più persone e alto se destinato alla meditazione solitaria, in cui ci si abbandona a guardare il cielo. Naturalmente si tratta di un’alternativa all’interno, perché quelli cui mi rivolgo sono uomini che per fumare non si fanno mettere fuori di casa, come cani all’ora del bisognino. Degna della massima cura sarà la tavola, arena dove si combatteranno dure battaglie. I piani in ceramica sono delicati, quelli in marmo impegnativi, la ghisa è da riservarsi al giardino, la soluzione più ragionevole sono i legni resinosi e duri tra cui primeggiano il teak birmano e il balau. Approssimazioni economiche come acacia o eucalipto, specie se poco impregnati, esposti all’acqua durano quanto un savoiardo. Da evitare anche le doghe separate, nei cui interstizi cadono le posate, si infilano i tovaglioli, si abbattono i bicchieri. Le sedie saranno leggere e non molto ingombranti, in modo da poterle spostare e riporre con facilità. In un angolo riparato e non lontano dall’area pranzo non ci si pentirà di aver trovato spazio per un barbecue. Non serve che sia grande, anzi è meglio il contrario in quanto è determinante che sia facile da tenere in ordine. Diversamente si troverà raramente la forza per affrontarlo, privando la famiglia e gli amici dell’occasione di apprezzare più spesso il vostro genio di rÔtisseur. Le stoviglie presenteranno qualche citazione rustica, ma con giudizio. Un terrazzo in Engadina è una cosa, uno sui tetti di Roma un’altra e un’altana a Venezia o Treviso altre ancora. Nulla ripaga quanto la misura, frutto e simbolo della serenità.
Qui come altrove, non bisogna mai lasciare che la legittima vanità di stupire indirizzi in direzioni incompatibili con l’accoglienza, che è quanto basta per fare bella una casa e rendere piacevole viverci o frequentarla. Le tovaglie rischiano, in un momento di distrazione, di prendere il volo come aquiloni. Più sicure le traverse o i placemat rigidi, tra i quali spiccano di molte misure quelli inglesi della Lady Clare, che stranamente in Italia non si trovano. I bicchieri da vino restano quelli semplici e capaci che si usano quotidianamente anche all’interno, mentre con quelli da acqua ci si può sbizzarrire. Le coperture saranno modulari o comunque parzializzabili, come anche l’illuminazione. Un’ultima parola sulla musica, alla cui diffusione sarebbe bene rinunciare del tutto. Anche se non dovesse disturbare i vicini, in esterno ci sono sempre rumori di fondo che disturbano lei, rendendo le sensazioni che ci fa perdere più numerose e importanti di quelle che può aggiungere.
Da Monsieur 136 (luglio 2014)